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with
Paola
Barron


(S)

HAI UN TALISMANO?
(P) Non è un oggetto ma è il senso di unità che sento con la mia famiglia di donne. Quando devo prendere una decisione, prima di compierla, tutto passa e viene filtrato da questo nucleo di sentimenti che ritrova il proprio principio nell’amore.


(S)
UNA COSA CHE NON TI HANNO SPIEGATO MA CHE AVRESTI VOLUTO SAPERE?
(P) Tutto quello che so l’ho imparato sbagliando. Nei primi quattro anni di attività ci sono state tante prove e tanti errori e tutti sono stati utili per permettere a Readymade di crescere. Ho cambiato modello di business varie volte, prima di trovare quello giusto proprio lo scorso inverno. Ma la passione e la fiducia nel progetto sono sempre rimaste i pilastri più saldi per continuare ad andare avanti.
(S)

UNA PAROLA CHE USI SPESSO QUANDO PARLI DEL TUO LAVORO?
(P) ARCHIVIO, una parola complessa e piena di strati di significato che racchiude molto bene quello che si fa da Readymade. Di recente ho scoperto che si riferisce a tutti quei materiali che perdono un valore economico quando vengono scartati. Ci sono talmente tanti modi di raccontare le cose che costringerli in un’unica parola come sostenibilità è riduttivo. Invece, archivio abbraccia anche altre possibili narrazioni.
(S)

LA SCELTA RADICALE PIÙ SOSTENIBILE CHE HAI FATTO FINORA CON READYMADE?
(P) Lavorare soltanto con fibre naturali dal giorno zero della nascita del progetto. È stata una scelta difficile perché nell’immediato non è stata totalmente capita dal sistema, per cui spesso dovevamo spiegare ai brand e ai progettisti perché fosse importante prendere questa direzione. Nel tempo le cose sono cambiate: oggi sono i designer ad avanzare la richiesta, non siamo più noi a dover cercare loro. Nonostante questo, rimaniamo l’unico progetto con questo approccio.


(S)

PERCHÈ LA MODA TI PIACE?
(P) Arrivo da una famiglia di donne che lavoravano, che studiavano e si vestivano in un certo modo: ricordo che in inverno indossavano spesso dei completi sartoriali in lana, bellissimi. Ho capito poi che era una scelta d’espressione precisa, che scegliere cosa indossare ha un significato e che, con la moda, si possono toccare delle realtà alternative e costruire delle nuove favole. E poi, mi piace la connessione che la produzione di tessuti crea con le persone, perché a volte gli altri si dimenticano che dietro ogni cosa ci sono delle individualità.
(S)

COSA SERVE PER EVOLVERSI?
(P) La capacità di fermarsi per non rimanere inghiottiti dal sistema e dalla società contemporanea, con le sue strutture tradizionali e conformi al passato che ti fanno credere che esiste un solo modo per fare le cose e per pensare.
Tutte le immagini sono state fornite da Readymade: lo spazio, l'archivio, i fornitori, la collaborazione con Solitude Studios